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Uva e the in abbondanza potrebbero causare una carenza di ferro

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^buio e luce^
view post Posted on 27/8/2010, 07:50     +1   -1




Uva e the in abbondanza potrebbero causare una carenza di ferro

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In queste giornate calde bere un bel bicchiere di the freddo o mangiarsi della buona uva è la cosa che ci rinfresca di più. In fondo non serve molto. Basta aprire il frigorifero e non accontentarsi della solita acqua. Un chicco tira l’altro e un bicchiere di the sembra non bastare. Il problema è che recenti studi hanno scoperto che l’eccesso di uva e di the o meglio l’ingerire in eccesso una sostanza che entrambi contengono potrebbe portarci ad una carenza di ferro. Il consiglio è quello di non esagerare e non quello di smettere di assumere questi alimenti.

L’avvertimento a tutti quanti è stato lanciato dai ricercatori e dagli studiosi della Penn State University degli Stati Uniti d’America. Sulle pagine del Journal Of Nutrition è il professor Okhee Han a parlare.

Perché mai un eccesso di questi alimenti ci potrebbe provocare una carenza di ferro? In realtà non sono tanto gli alimenti in sé e per sé, ma, come già detto, una sostanza che contengono ovvero i polifenoli. Essi sono comunemente noti per la loro azione benefica contro i vari tipi di tumore, contro le malattie cardiache e circolatorie, nella prevenzione della perdita di densità ossea e nell’aiuto contro altri problemi della salute. In relazione a queste parole sembrerebbe quindi che lo studio si stesse sbagliando in quanto grazie ai numerosi benefici che portano al nostro organismo e alla nostra salute tutti ne ingerirebbero in grandi quantità senza pensare a possibili effetti negativi.

Sfortunatamente però i polifenoli sono anche implicati in quello che si potrebbe rilevare essere un intralcio dannoso per l’assorbimento di certi elementi utili come il ferro.

I ricercatori e gli studiosi americani si sono però concentrati nello studio degli effetti derivanti dall’assunzione di succo d’uva e epigallocatechina-3-gallato (EGCG) che si trova nel the verde. Con la nuova tecnologia hanno potuto valutare l’impatto dei polifenoli sull’assorbimento di ferro grazie al monitoraggio delle cellule intestinali preposte a tale compito. Da qui è quindi derivata la scoperta. Gli scienziati hanno potuto vedere come i polifenoli si leghino al ferro presente nelle cellule dell’intestino formando un complesso non trasportabile ed ancora che tutto il complesso ingombrante creato da polifenoli e ferro non riesce a entrare nel flusso sanguigno per essere utilizzato e che, quindi, di conseguenza, esso viene direttamente espulso tramite le feci.

Il consiglio che ne deriva è quello di prestare attenzione nell’assunzione di determinati cibi. Maggiore attenzione la devono porre, poi, le persone che soffrono di carenza di ferro in quanto potrebbero avere maggiori conseguenze rispetto a tutti gli altri.

Alessandra Solmi (newnotizie.it)
 
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