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| L'olio di pesce fa bene al cervello… dei pesci
Integrazioni di olio non migliorano le funzioni cerebrali negli uomini
A quanto pare l’olio di pesce che avrebbe proprietà benefiche sulla pressione arteriosa, sulla fluidità del sangue e sull’apparato cardiocircolatorio in genere grazie alla presenza degli acidi grassi omega-3, non avrebbe però effetti degni di nota sulle funzioni cerebrali e cognitive delle persone anziane.
Lo ha stabilito un nuovo studio pubblicato sul “American Journal of Clinical Nutrition” e condotto da un team di ricercatori del Regno Unito della London School of Hygiene and Tropical Medicine. Secondo i ricercatori, infatti, supplementi di olio di pesce e omega-3 assunti per un periodo di due anni da un gruppo di 867 anziani di età compresa tra i 70 e gli 80 anni non ha mostrato significativi benefici sulle funzioni cognitive.
Mossi dalla constatazione che i casi di demenza senile e anche precoce sono in costante aumento in tutto il mondo - tanto che si stima che di qui a trent’anni i casi possano essere oltre ottanta milioni - i ricercatori hanno voluto valutare le effettive interazioni degli acidi grassi polinsaturi a catena lunga omega-3 con le funzioni cognitive.
I partecipanti allo studio erano tutti sani all’inizio del test e sono stati suddivisi a caso in due gruppi. Al primo gruppo sono state date da assumere delle capsule contenenti olio di pesce; al secondo gruppo, quello di controllo, è stato dato un placebo. Il tutto per due anni di seguito.
Sia all’inizio dello studio che al termine, un operatore sanitario specializzato ha sottoposto i partecipanti a una serie di test pratici per valutare la funzione cognitiva.
Dai dati raccolti è emerso che non vi erano significative differenze tra i due gruppi. L’unica differenza a livello fisiologico era che le persone che avevano assunto le capsule di olio di pesce, presentavano più alti livelli di omega-3 nel sangue rispetto a coloro che non le avevano assunte.
Nonostante i risultati mostrino che un trattamento di due anni con olio di pesce su individui sani non produca effetti di sorta, i ricercatori guidati dal dottor Alan Dangour suggeriscono che possa essere necessario più tempo per poter vedere degli effetti e che sia anche possibile che una prolungata integrazione di acidi grassi omega-3 possa fare in seguito la differenza.
La stampa
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