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disagio psicologico a scuola

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view post Posted on 23/4/2009, 13:39     +1   -1

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fonteIl disagio psicologico a scuola
E' frequente che nei contesti educativi ragazzi che presentano comportamenti disturbati e disturbanti, dopo una serie di tentativi di risoluzione del caso messa in atto dal corpo insegnante, questi ultimi, esasperati, si rivolgano ai genitori del ragazzo che presenta il comportamento anomalo chiedendo loro la soluzione del problema, magari suggerendo di rivolgersi ad uno specialista.Il rischio di accettare questa visione delle cose è quello di creare un'etichettamento del comportamento del ragazzo come comportamento di un malato, creando una profezia che si autodetermina;tutto ciò che ragazzo farà sarà interpretato come dovuto al fatto che questi è portatore di una qualche forma di malattia e delegando al terapeuta il compito di "curarlo" È vero che in qualche caso, il sapere che ragazzo è in "cura" produce delle aspettative positive del corpo insegnante che possono verificarsi per il semplice fatto di aspettarsele.Più spesso però è la profezia negativa quella che si autodetermina. In questi casi è bene che il terapeuta prenda contatto con gli insegnanti in modo da valutare insieme a loro come il problema si manifesta, quali soluzioni sono state tentate, gli effetti prodotti, eventuali altri personaggi coinvolti, al fine di mettere in atto una serie di comportamenti da parte del corpo insegnante ed eventualmente degli altri studenti, che sia in grado di produrre nell'arco di qualche giorno una normalizzazione della situazione, liberando il ragazzo dall'etichetta di malato, cattivo, diverso. L'esperienza del terapeuta suggerirà ai genitori come porre agli insegnanti la necessità del contatto con il terapeuta in modo non offendere la loro dignità e quindi evitare di creare resistenze all'intervento.
Riportiamo la classificazione dei problemi più frequentemente segnalati:
-Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività: è una persistente modalità di disattenzione e/o iperattività-impulsività più frequente e grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti ad un livello di sviluppo paragonabile. I sintomi possono causare compromissione in contesti quali quello familiare, lavorativo o scolastico, interferendo con il funzionamento di queste aree. I soggetti affetti da tale disturbo hanno difficoltà a svolgere i propri compiti in maniera ordinata, curata e con ponderazione, riuscendo raramente a portarli a termine, e spostando frequentemente l'attenzione da un'attività a un'altra. Spesso non soddisfano le richieste, o non riescono a seguire una successione di istruzioni, e tendono ad evitare attività che richiedono una protratta applicazione e sforzo mentale, o capacità organizzative e concentrazione. Si rileva una disposizione a essere distratti da stimoli irrilevanti, interrompendo l'attività in corso, o il discorso e il pensiero. L'iperattività si manifesta anche attraverso sintomi fisici di agitazione e irrequietezza, nonché con un eloquio eccessivo. Impulsività, impazienza e difficoltà a contenere le proprie reazioni sono altri sintomi del disturbo, e -come gli altri- si manifestano in ogni contesto e occasione di relazione.
- Disturbo Oppositivo Provocatorio: caratteristica fondamentale è una modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità. I comportamenti più frequentemente osservati sono:
- Perdita di controllo
- Litigiosità
- Opposizione attiva o rifiuto a rispettare richieste e regole
- Azioni deliberate che recano fastidio ad altri
- Suscettibilità
- Collera
- Atteggiamenti dispettosi o vendicativi. Tali comportamenti sono espressi con caparbietà e accompagnati da scarsa disponibilità al compromesso, alla resa o alla negoziazione.
- Mutismo Selettivo: si manifesta come persistente incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche, con la conseguente compromissione di risultati scolastici o lavorativi, e della comunicazione sociale. Ad esso si associano manifestazioni di eccessiva timidezza, isolamento sociale, tratti compulsavi, negativismo o collera, comportamenti di controllo o oppositivi.
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